Aggiungi un posto a tavola è uno dei grandi classici della commedia musicale all’italiana. Scritto da Pietro Garinei e Sandro Giovannini con le musiche del Maestro Armando Trovajoli, lo spettacolo rappresenta e incarna un’epoca leggendaria del teatro italiano che ha affascinato intere generazioni e che ancora viene accolto con enorme successo ovunque venga rappresentato. La commedia, rappresentata per la prima volta nel 1974, si affermò non solo in Italia ma anche a livello internazionale con 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori in paesi come Inghilterra, Austria, Cecoslovacchia, Portogallo, Spagna, Russia, Ungheria, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela, Finlandia. Dopo la grande risposta di pubblico della scorsa stagione, lo spettacolo torna al Teatro Brancaccio di Roma fino al 6 gennaio e prosegue in tour nelle principali città italiane. All’interno del cast artistico segnaliamo Gianluca Guidi che, oltre a curare la messa in scena, si conferma nel ruolo di Don Silvestro che fu cavallo di battaglia del padre Johnny Dorelli. Enzo Garinei, dopo aver interpretato in ben 500 repliche il Sindaco Crispino, è “la voce di Lassù”.
Il ruolo di Crispino è invece affidato a Marco Simeoli, mentre Consolazione è interpretata da Emy Bergamo già protagonista di diverse commedie di successo come Rugantino e E … se il tempo fosse un gambero. Toto è affidato al giovane Piero di Blasio, mentre il ruolo di Clementina è di Beatrice Arnera, una vera rivelazione. Accanto a un ensemble di 17 artisti, cantanti e ballerini, troviamo infine la brava Francesca Nunzi qui interprete di Ortenzia, moglie di Crispino. Del ricco cast creativo ricordiamo il mitico coreografo Gino Landi. La trama della storia è nota e la riprendiamo in estrema sintesi.
Protagonista della commedia musicale è Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che riceve un’inaspettata telefonata dall’Altissimo in persona che lo avvisa di un imminente secondo diluvio universale e lo incarica di costruire un’arca per la salvezza propria e di tutto il paese. Nonostante gli ostacoli rappresentati dall’avido sindaco Crispino e da Consolazione, donna di facili costumi, Don Silvestro riuscirà nell’impresa di costruire l’imbarcazione. Al momento di salire sull’arca giunge in paese un cardinale inviato da Roma che convince tutti a credere che il parroco sia pazzo.
Don Silvestro a questo punto non se la sente di abbandonare i propri compaesani e, nonostante la pioggia sia iniziata a cadere, desiste scendendo a sua volta dall’imbarcazione. A quel punto lo stesso Dio, vedendo fallire il progetto, rinuncia al diluvio e in paese per festeggiare il lieto fine, si prepara un banchetto dove viene aggiunto un posto proprio per … Lui!