Gustav Klimt

Gustav Klimt è uno dei pittori più amati dal grande pubblico, uno dei pochissimi artisti riconoscibili al primo sguardo grazie ad uno stile estremamente raffinato, ricco di oro e decorazioni preziose, che pur abbandonando nella sua splendente maturità i crismi della pittura figurativa accademica, mantiene un linguaggio immediato e diretto. Grazie alla collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna, che vanta una delle maggiori collezioni al mondo del pittore austriaco, a Palazzo Reale di Milano sono in mostra alcune delle sue più celebri opere. L’esposizione indaga i rapporti familiari di Klimt, a cominciare dalla collaborazione giovanile con i due fratelli Ernst e Georg, esplorando gli inizi della sua carriera alla Scuole di Arti Applicate di Vienna e la sua grande passione per il teatro e la musica.
Il dipinto scelto come icona della mostra è Salomè del 1909, opera proveniente dalla Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia. Come in altri dipinti  che esplorano miti ed allegorie, Klimt disegna in modo realistico solo alcune porzioni della tela. La figura di Salomè si delinea verticalmente (l’olio misura cm 178 x 46) ed è dipinta verosimilmente solo nel volto, nel busto e nelle mani, mani che poi sono come artigli che trattengono per i capelli una testa, quella che potrebbe verosimilmente essere la testa di Oloferne (il dipinto infatti è anche conosciuto come Giuditta II). Il resto è tripudio decorativo, dalle vesti e dai monili della donna che staccano sul fondo dominato da motivi di rosso ed oro. Una parte significativa dell’attività del pittore austriaco, a torto meno conosciuta, è centrata sul paesaggio. Per diversi anni Klimt trascorse il periodo estivo sull’Attersee un rinomato luogo di villeggiatura molto amato dai viennesi. Lontano dai fermenti della capitale, Klimt si concentra su una pittura riflessiva, quasi meditativa. Molti di questi paesaggi sono di forma quadrata, uno spazio ideale dove immergersi nella propria interiorità. Il risultato di questa ricerca è una sequenza memorabile di capolavori tra i quali Sonnenblume (girasoli) un bellissimo dipinto che è in mostra a Milano. Klimt concentra la propria attenzione su una porzione di giardino, una messa a fuoco vertiginosa che trasforma le piante, forse siepi, forse rampicanti, in un fondale scenografico decorativo e piatto. Perfettamente equilibrato, come una scultura naturale, si eleva il girasole. Alla sua base bouquet di fiori colorati, tessere di mosaici che Klimt imparò ad amare in due successivi viaggi a Ravenna all’inizio del secolo;  al suo vertice,  la corolla gialla del girasole. Sono note di colore, note musicali che fluttuano sul mare verde nel quale il dipinto è immerso. Un elemento di grande interesse all’interno della mostra è la ricostruzione del Fregio di Beethowen il cui originale si trova nel palazzo della Secessione a Vienna. Un’intera stanza di Palazzo Reale è occupata dal fregio per restituire al visitatore quel senso di immersione totale nell’opera che l’artista austriaco aveva perseguito. Con questa grande esposizione si apre una lunga e ricca stagione di eventi culturali che porterà Milano verso l’Expo 2015. (s.m.)

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