Dopo lo strabiliante successo della scorsa stagione che ha registrato più di 65.000 spettatori in teatro, a grande richiesta torna al Teatro della Luna di Assago, la compagnia de I Legnanesi. Fondata a Legnano nel 1949 da Felice Musazzi e Tony Barlocco attualmente risulta essere una tra le Compagnie più longeve e famose del panorama teatrale Italiano. Nei loro spettacoli, gli attori propongono al pubblico figure satiriche della tipica corte lombarda all’interno della quale ruotano le vicende della famiglia “Colombo” formata dalla Teresa, donna di cortile interpretata da Antonio Provasio, la Mabilia, la figlia maggiorenne e da sempre “zitella” portata sul palcoscenico da Enrico Dalceri e il Giovanni, il marito di Teresa, interpretato da Lorenzo Cordara.
I Legnanesi erano nati in un circolo parrocchiale della contrada Legnanello di Legnano (in provincia di Milano) al tempo del cardinale Schuster, negli oratori non erano permesse rappresentazioni con donne sul palcoscenico, così Musazzi e alcuni suoi amici, tutti operai dell’acciaieria Franco Tosi, pensarono a innocenti travestimenti. Era il 1958. La prima, lontano da Legnano, si tenne all’Odeon di Milano. Musazzi scriveva i testi, curava gli allestimenti e interpretava il ruolo di Teresa in spettacoli che riprendevano l’atmosfera della vecchia rivista, con alcuni gustosi inserti di scena da cortile, tutto in dialetto. Da allora il successo della Compagnia è stato un crescendo, La prima tournée risale infatti al 1961 (al Teatro Sistina di Roma), quindi la compagnia si è esibita anche all’Ariston di Sanremo, alla Bussola di Viareggio e addirittura in Argentina.
E come sempre, nel nuovo spettacolo 2019/2020 Non ci resta che ridere sono presenti passato e presente, tradizione e attualità. La trama: nel cinquecentesimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci, la Monnalisa è al centro della loro attenzione: il capolavoro deve tornare in Italia e Teresa, incurante dell’esistenza di un sortilegio legato al furto del celebre quadro, spinge il marito Giovanni a compiere il misfatto. Il tempo di un gioco di luci, ed ecco la famiglia Colombo catapultata nel 1504, anno di realizzazione dell’opera. Tra un austero Leonardo e un intraprendente Gian Giacomo Caprotti detto il Salai, l’imperturbabile e poco avvenente Monna Lisa, l’arrivo di Michelangelo, e di un poco statuario David, ecco che prende il via la solita girandola di battute, malintesi, risate, ritmi incalzanti, omaggi al genio italico. Nel secondo tempo la macchina del tempo porta i nostri protagonisti nel 1918 dove i bombardamenti lambiscono il cortile, ora adibito a ospedale da campo: Teresa, in veste di infermiera, ha in mente qualcosa per provare a cambiare il corso del futuro… ed ecco che per la prima volta scopriremo qualcosa di più degli amatissimi personaggi del cortile lombardo, con un viaggio nel tempo molto reale che racconta le storie dei “nonni” di Mabilia e della Carmela.
Per l’Italia la guerra è finita… per Teresa comincia adesso! Ma le basterà poco per rendersi conto che ha già nostalgia della sua vita di tutti i giorni, e del suo Giovanni. Ci vuole il tradizionale siparietto finale, con la razionalità e il giudizio della Mabilia, per accendere ancora una volta, grazie ai Colombo, i riflettori sui valori della famiglia, della necessità di parlare e non lasciarsi isolare dalla tecnologia, per imparare a volersi bene davvero.
Un viaggio nel tempo, condito da mirabolanti quadri di rivista dedicati a Parigi, con la Tour Eiffel che fa da sfondo scintillante alle coreografie dei boys e con il celeberrimo brano del 1940 Mamma, portato al successo da Beniamino Gigli e Claudio Villa, in un quadro musicale che allo stesso tempo commuove e lascia senza fiato per la cura di scenografie e costumi, ormai cifra inconfondibile de I Legnanesi. Oltre due ore di spettacolo e risate assicurate, che preludono al sempre emozionante gran finale in smoking, per ricordare che, nonostante i problemi e le difficoltà della vita, “non ci resta che ridere!”.