4 dischi, più di 8 milioni di views su Youtube, oltre 60 milioni di streaming totali, 2 dischi d’oro, un fumetto interamente dedicato a loro presentato al Lucca Comics & Games e un tour nei palazzetti che a Milano ha già fatto registrare il sold out e portato all’aggiunta di una nuova data. In pochi anni i Pinguini Tattici Nucleari hanno fatto moltissima strada e non smettono di inanellare successi, confermandosi una delle poche realtà musicali in grado di portare ai concerti migliaia di persone, unite nell’abbraccio dello stesso ritornello. Abbiamo fatto alla band qualche domanda per conoscerli meglio e capire cosa ci aspetta dal vivo!
D: Sei ragazzi si incontrano e decidono di fondare un gruppo, i Pinguini Tattici Nucleari. Volendo raccontare per esteso questa storia, come sono andate veramente le cose? Vi conoscevate tutti e facevate già musica?
R: Ci conoscevamo solo di nome, non avevamo mai suonato insieme ma sapevamo che tutti gli altri erano musicisti. Abbiamo quindi iniziato a suonare insieme per caso, doveva essere un progetto solo per divertirsi e sfogarsi, rispetto ad altri più seri in cui eravamo coinvolti. Ma col tempo la faccenda è diventata sempre più impegnativa e il progetto ha funzionato così bene che ci siamo trovati a dover decidere se fare questo come lavoro, lasciando perdere il resto. Abbiamo dovuto fare una scelta davvero importante e investire qui tutto il nostro tempo. Per ora sta andando bene.
D: Il primo album è del 2014, nel 2017 partecipate allo Sziget Festival di Budapest ma il 2019 ha forse rappresentato l’anno del “grande salto” con l’uscita del nuovo album, la partecipazione al concerto del Primo Maggio e anche un nuovo tour. Cosa è cambiato in questo ultimo periodo? Cosa ha rappresentato per voi suonare sul palco di Piazza San Giovanni?
R: Il Concertone è stata una bella occasione per capire se fossimo all’altezza di un pubblico così esteso e non formalmente nostro, c’era gente che cantava ma… come dire, non era il pubblico che viene al tuo live, era molto più vario. Ci siamo poi resi conto che le persone erano molto prese e coinvolte dal nostro live in tutta la piazza, è stato pazzesco, eravamo felici. Ed è stato in quel preciso momento che per la prima volta abbiamo pensato che avremmo potuto sentirci a nostro agio anche in un palazzetto, con un pubblico numeroso che permette di presentare uno spettacolo diverso dal solito, impegnativo, coinvolgente, entusiasmante. Piazza San Giovanna è stata il primo banco di prova. Non amiamo l’espressione “grande salto”, la vita è una continua salita, come direbbe Venditti, e se salti devi stare attento a come cadi. Un grande salto, una bomba… sono cose che toglierei dall’uso comune. Dove esplode la bomba? Come? Puoi farti male? Restiamo umili, pochi salti e niente bombe!
D: Il prossimo 29 febbraio salirete per la prima volta sul palco del Mediolanum Forum di Assago. Cosa dobbiamo aspettarci da questo doppio “evento”?
R: Tanta interazione e moltissime sorprese che non posso svelare ancora. Sarà sicuramente un live diverso da tutti quelli mai fatti. Il 2019 è stato un grande banco di prova, tanti passaggi che ci han fatto capire che il Forum era possibile, e di conseguenza stiamo creando uno show complesso sul piano musicale e scenico. Ci sono tante menti al lavoro, tanti brainstorming che hanno coinvolto oltre quaranta tecnici, creativi e addetti ai lavori. Non sarà solo musica, creeremo un mondo che veicolerà al meglio il messaggio delle nostre canzoni, dalle luci ai visual, alla scenografia fino al look.
D: A quanto pare le novità non vi spaventano e infatti lo scorso ottobre è arrivato in libreria anche un libro che vi racconta attraverso le pagine di un fumetto. Come è nata questa idea? Pensate che il mondo del fumetto e quello della musica, apparentemente distanti, possano invece convivere e rappresentare un modo nuovo di comunicare?
R: Sono due mondi che convivono e che hanno sempre comunicato, specie in Italia, paese in cui il fumetto ha un enorme successo e una storia incredibile. Non avevamo mai affrontato direttamente il fumetto ma avevamo da tempo voglia di esplorare questo mondo. Lorenzo La Neve che ha scritto le storie confrontandosi con noi, ci ha regalato questa possibilità. È stato un confronto a tre diciamo, noi, lui e i disegnatori che poi hanno illustrato. Il processo creativo è stato molto interessante, perché le nostre canzoni sono state veicolate dalla mente dei disegnatori e di Lorenzo, e sono arrivate in una veste nuova, fresca, diversa. Questo è il valore più grande del fumetto.
D: Il 2019 vi ha regalato tanto, cosa potete augurarvi per il futuro?
R: Siamo sicuramente aperti a nuove esperienze e possibilità. Non siamo mai stati bravi a prevedere il futuro, che ci è sempre piovuto in faccia come un temporale improvviso. Speriamo questa volta di poter fare dei programmi e… di avere l’ombrello!